Spiaggia e bimbi, divertirsi senza correre rischi

Un’immagine tipica della stagione estiva è vedere i piccoli con paletta e secchiello costruendo Castelli di sabbia, trasportando acqua e giocando senza sosta fino a essere esausti. I più grandicelli  giocano con materassini, giochi d’acqua galleggianti e accessori da immersione, trasformando le vacanze estive nel miglior periodo dell’anno.

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Senza dubbio, i giochi da esterno sono molto salutari per i bimbi. L’esposizione al sole apporta vitamina D, necessaria per assorbire il calcio, che a sua volta aiuta a tenere ossa forti. Inoltre vi sono studi che sostengono che il sole influisce  positivamente sullo stato d’animo, la concentrazione o anche sul sistema endocrino. Il tutto senza dimenticare che, il bimbo, mentre gioca  in spiaggia, non si ferma un attimo  per cui  favorisce l’attività fisica e lo sviluppo psicomotorio, lasciando da parte la televisione, le console e la vita sedentaria.

Tuttavia è indispensabile prendere alcune precauzioni affinché un’esperienza gradevole non provochi problemi cutanei.

Tutti hanno  sentito parlare qualche volta di raggi UV,  anche se non tutti sanno che si distinguono in 3 gruppi. I raggi UVB possono  passare l’atmosfera anche se una parte resta intrappolata dallo strato di ozono. Sono i più pericolosi   per l’organismo, e bisogna ricordare che lo strato di ozono s’indebolisce sempre più.

Anche i raggi Uva sono filtrati dallo strato di ozono, e per le loro caratteristiche hanno la capacità  di penetrare anche in strati profondi della pelle, attivando la produzione di melanina che provoca l’abbronzatura. Non sono pericolosi come i raggi UV ma questo raggio può distruggere il collagene della pelle che provoca l’elasticità della stessa, per cui  la pelle invecchia e si macchia, un’ esposizione prolungata può causare seri problemi alla pelle.

Esistono anche raggi UVC che  sono i più pericolosi della categoria anche se per fortuna la maggior parte di questi raggi non arriva  sulla superficie terrestre poiché sono assorbiti dall’atmosfera e dalla stratosfera.

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Un particolare che tutti  dovrebbero sapere è che attualmente non tutte le creme Solari in commercio  proteggono dai raggi UVB e UVA. Di solito proteggono dai raggi UVB poiché sono considerati i più dannosi.  Per questo motivo dobbiamo limitare l’esposizione al sole  dei bimbi anche quando gli mettiamo creme regolarmente.

Quindi, per proteggere la pelle dei piccoli che possiamo fare? Prima di tutto dobbiamo fare una distinzione a seconda dell’età: nel caso di bimbi con meno di 6 mesi, non si raccomanda applicare crema protettiva, perché la loro pelle è più impermeabile, immatura e assorbe di più per cui non tutte le creme sono adatte.

Fino a 2-3 anni, è consigliata un’esposizione limitata al sole, protetti da vestitini, cappellino e calzature. Come metodo di protezione aggiuntiva, esistono  tendine che proteggono dai raggi UV e sono concepite per i più piccoli riducendo così l’esposizione al sole e dando ai piccoli allo stesso tempo il luogo appropriato  per un bel riposino.

Anche  per bimbi fino a 12 anni, che hanno ancora una pelle non matura che non protegge in modo completo, dobbiamo limitare l’esposizione  nelle ore punta tra le 11 e le 16 e dobbiamo applicare sufficiente crema ogni 2 ore.

Essere consapevoli dei rischi e sapere come affrontarli ci aiuta a pianificare e a goderci le vacanze in spiaggia.

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